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Interventi in ambiti vincolati

RAZIONALIZZAZIONE DI ATTIVITA’ INDUSTRIALE IN ZONA VINCOLATA PARCO NATURALE DEL FIUME SILE: nel corso di questi anni ho avuto la possibilità di prendere visione e di comprendere quali siano le difficoltà, soprattutto logistiche, di gestire un’attività di tipo agro-alimentare presente da almeno cinquanta anni in una zona di pregio ambientale con tutte le trasformazioni necessarie al funzionamento della stessa Ditta per l’adeguamento tecnologico del ciclo produttivo e senza dover deturpare il paesaggio circostante. Esperito e considerato che alcuni macchinari non possono essere trasportati facilmente, né è possibile interrompere un ciclo produttivo senza averne creato un altro, si è cercato di razionalizzare al massimo e, all’interno delle normative vigenti, con il massimo tatto possibile dal punto di vista ambientale e nella massima sensibilità nel mantenere la continuità volumetrica e prospettica esistenti, di potenziare la produzione di questo noto marchio di prodotti sfarinati.
I temi affrontati sono stati molti: dalla inconsistenza del terreno alla necessità di caricare lo stesso di pesi comunque notevoli, alla volontà di mantenere gran parte delle strutture esistenti e dando al tutto una forma esterna capace di rendere quasi nullo l’impatto sul paesaggio e sull’edificato esistente. Sono state necessarie delle ovvie opere di mitigazione per gli effetti di volumi emergenti ed, in questo caso, ci si è avventurati nella costituzione di pareti verticali a verde di rivestimento. Siamo in attesa di poter iniziare il cantiere per verificare a tutti gli effetti la bontà di queste soluzioni.
Nel frattempo visto che dalle stesse si attendono buoni risultati, le abbiamo riproposte nella ricomposizione di altro volume, in altra sede, e ci si è riproposti di usarle come rivestimenti vivi ed in simbiosi con il volume scolpito, anche se a destinazione completamente diversa da quella sopra illustrata.

CIVILE ABITAZIONE IN ALVEO FIUME PIAVE: con un’attenta interpretazione della normativa vigente è stato possibile il recupero volumetrico di un edificio esistente con l’aggiunta di altro volume ricavato dalla demolizione di un altro edificio insistente nella stessa proprietà originaria. Il volume appare all’esterno estremamente semplice, con alcune finiture assolutamente tradizionali che occultano il largo impiego delle tecniche più evolute nel campo di insonorizzazione e di isolamento termico: le sole pareti perimetrali sono composte da cappotto esterno, getto continuo in cemento armato di sostegno per tutta la struttura, rivestimento interno isolante e fonoassorbente con posizionamento finale di lastre in cartongesso a chiusura. Il principio fondante per cui è stato possibile realizzare questa, che potrebbe apparire una modesta abitazione e che si compenetra con lo spirito di tutela espresso nelle norme attuative dell’”Autorità di Bacino Brenta Bacchiglione Piave Livenza” e ovviamente delle norme che tutti gli Enti sottoposti osservano, è rappresentato dal fatto che è più sicuro per chiunque che vengano sostituiti dei volumi fatiscenti con dei volumi che rispettino le più avanzate normative antisismiche e soprattutto siano edificati sopra il “livello di sicurezza idraulica”. Edifici fatiscenti o in degrado avanzato potrebbero rivelarsi, in caso di piena di poco superiore a quella verificatasi nell’ottobre/novembre del 2018, in potenziali ammassi di detriti e di legname che “a valle” potrebbero costituire intralcio al deflusso delle acque.

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